Pane quotidiano - domenica 3 maggio
Dal vangelo secondo Giovanni (10,1-10)
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il pastore si definisce poi anche “porta”. Gesù non dice di essere la porta del recinto, ma la porta delle pecore! Egli non è una porta che fa accedere a un recinto, ma una porta a servizio delle pecore. Gesù è l’unica porta da accesso al recinto, sia per il pastore che per le pecore. Ma cosa vuol dire per l’uomo d’oggi entrare per la porta che è Gesù? Comporta l’avvicinarsi a lui, dargli fiducia, seguirlo e lasciarsi guidare dal suo messaggio, in definitiva partecipare alla dedizione di Gesù perché si realizzi la felicità vera dell’uomo. Chi infatti passa per Gesù vivrà la comunione con lui e troverà la vita eterna.